Romeo Castellucci torna a Milano dopo il contestato Sul concetto del volto di Dio andato in scena al Teatro Franco Parenti quattro anni fa. La Socìetas Raffaello Sanzio porta in scena al CRT-Teatro dell'arte dal 15 al 20 marzo Giulio Cesare. Pezzi staccati, intervento drammaturgico su Shakespeare e dai classici latini, riadattamento della performance eseguita per la prima nel 1997.
Giulio Cesare da Shakespeare e dagli storici latini debutta per la prima volta nel 1997 e porterà all’attenzione della critica Romeo Castellucci e la sua Socìetas Raffaello Sanzio, insieme a Chiara Guidi e Claudia Castellucci. La performance è irripetibile e per questa ragione il regista e drammaturgo decide di mettere in scena un riadattamento pensato ad hoc per i quattrocento anni dalla morte del Bardo e inscrivibile nella suggestiva cornice del Salone d’Onore della Triennale di Milano, tra le sue colonne di marmo bianco e i mosaici di Gino Severini. Da qui nasce Giulio Cesare. Pezzi staccati in scena al CRT - Teatro dell'Arte di Milano dal 15 al 20 marzo.
L’intera vicenda è dominata dal dialogo tra ...vskij, probabile allusione ad uno dei padri fondatori del teatro, e Marco Antonio, entrambi stanti su piedistalli di pietra. L’intero spettacolo mette al centro il complesso rapporto tra voce, corpo, parola e teatro, in maniera forte e per certi versi impressionanti. Il personaggio di ...vskil infatti inserisce una sonda ottica nella cavità nasale fino alla glottide e il percorso dell’endoscopio è proiettato su un grande schermo, mostrando il viaggio a ritroso della voce fino alle corde vocali. Marco Antonio invece è laringectomizzato, quindi l’emissione della voce è compromessa, ma comunque la sua tecnica oratoria è perfetta e ne fa sfoggio fino all’apice raggiunto nell’orazione funebre, dove però la voce è solo vibrare di commozione che esce dalla sua ferita.
La telecamera edoscopica di ...vskil, l’impossibilità e la necessità di parlare che si scontrano in Marco Antonio esprimono la debolezza del corpo come fabbrica delle parole, che tenta di attingere all’armamentario della retorica. Allo stesso tempo Marco Antonio rappresenta la forza delle parole e della poetica, come strumento politico forte e persuasore delle masse, anche se la sua voce è senza suono.
I grandi personaggi della storia romana come Bruto, Cassio, Cicerone, Antonio e perfino Cesare diventano strumenti di forze misteriose, in una narrazione che li stritola, per sublimarli in storia e consegnarli all’eternità.
Martedì 15 marzo 2016 in occasione della prima milanese, Romeo Castellucci incontrerà il pubblico alle 18.30, presso il Triennale Lab (ingresso libero fino ad esaurimento posti).
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